Soft drinks e mortalità: aggiornamento dalla coorte EPIC

La coorte di studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è una delle casistiche di studio attualmente più importanti, sulla quale vengono da anni condotti studi di associazione tra alimentazione e patologie. Si tratta di una coorte costituita da circa mezzo milione di persone, distribuite in 10 stati europei, studiate in questo caso per circa 18 anni.

Nello studio appena pubblicato su JAMA Internal Medicine, che ha indagato l’associazione statistica tra consumo di soft drink e mortalità, sono stati esclusi i partecipanti che al momento dello studio erano già affetti da cancro, malattie cardiovascolari, ictus e diabete. Sono stati esclusi anche i partecipanti con non consumavano soft drink. Lo studio è stato condotto pertanto sui soggetti consumatori di soft drink sani al momento dell’inizio dell’indagine.

Dei 521.300 soggetti candidati per lo studio, 451.743 sono stati effettivamente studiati, 321.081 donne e 130.662 uomini, seguiti per un periodo di medio di 16.4 anni. Durante questo periodo si sono verificati 41.693 decessi. La più elevata incidenza di mortalità è stata osservata in soggetti che consumavano 2 o più bicchieri al giorno di soft drinks rispetto ai consumatori di meno di un bicchiere (HR 1,17), nei consumatori di soft drinks zuccherati (HR 1,08) ed in quelli contenenti edulcoranti di sintesi (HR 1,26). Un’associazione positiva è stata anche rilevata tra consumo di soft drinks contenenti edulcoranti di sintesi e decessi per malattie cardiovascolari (HR 1,52), e tra consumo di soft drinks zuccherati e morti per malattie dell’apparato digerente (HR 1,59).

Questa indagine condotta su una vasta casistica europea indica che il consumo di soft drink, che siano zuccherati oppure contenenti edulcoranti di sintesi (“zero calorie”) si associa ad un aumento del rischio di mortalità complessiva.

 

Bibliografia:
Mullee Amy et al. Association Between Soft Drink Consumption and Mortality in 10 European Countries