Dismetabolismi e rischio oncologico

L’obesità rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro, concetto noto da diversi anni; il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, basandosi sulla revisione sistematica di tutta la letteratura scientifica che si occupa del rapporto tra alimentazione e tumori ha stimato che circa un terzo dei tumori potrebbero essere prevenuti adottando corretti stili di vita ed in particolare il 20% dei tumori potrebbe essere prevenuta correggendo il BMI in eccesso.

L’obesità rappresenta anche il principale fattore di rischio per la Sindrome Metabolica (SM), un’entità medica non ancora uniformemente definita ma che include i segni dello screzio metabolico come l’iperglicemia, l’ipertrigliceridemia, la dislipidemia, l’ipertensione e l’incremento della circonferenza vita al di sopra di cut-off definiti in 102 cm per l’uomo e 88 per la donna.

Non tutti i soggetti obesi presentano tuttavia uno o più d’uno dei dismetabolismi sopra elencati (a prescindere dal fatto che possano essere o meno definiti SM). Un’interessante quesito è pertanto chiedersi se l’associazione ampiamente e diffusamente riconosciuta tra obesità e cancro sia mediata dai dismetabolismi. In altri termini: soggetti obesi dismetabolici hanno lo stesso incremento del rischio oncologico rispetto a soggetti obesi “metabolicamente sani”, che non mostrano cioè uno o più d’uno degli screzi metabolici sopra elencati?

In uno studio di Moore e collaboratori (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25012997) si è visto che soggetti in sovrappeso ed iperglicemia il rischio oncologico era del 200% rispetto alla popolazione generale, mentre in soggetti sovrappeso normoglicemici il rischio era sì più alto rispetto alla popolazione generale, ma solo del 50%. Akinyemiju e collaboratori (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29178569) hanno ora pubblicato su Obesity uno studio prospettico su circa 22 mila soggetti statunitensi della coorte REGARDS (Reasons for Geographic and Racial Differences in Stroke), classificati tra normopeso, sovrappeso ed obesi e classificati come dismetabolici se avevano almeno tre tra le seguenti alterazioni metaboliche: alterata glicemia a digiuno, ipertrigliceridemia, dislipidemia, ipertensione, aumentata circonferenza vita.

Il risultato di questo studio indica che tra i partecipanti normopeso quelli dismetabolici mostrano un rischio di mortalità oncologica del 65% superiore rispetto a quelli che non mostravano dismetabolismi, rischio che aumenta fino al 100% (quindi doppio) per le forme di tumore maggiormente associate ad obesità (mammella, colon, rene, pancreas, endometrio, esofago). I soggetti sovrappeso metabolicamente sani hanno mostrato, in questo studio, un rapporto di rischio oncologico ridotto (HR: 0,79).

Nel dettaglio, i dati di mortalità per 1000 persone / anno ottenuti in questo studio prospettico sono i seguenti:

Qualsiasi cancro Tumori specifici (*)
Soggetti normopeso Metabolicamente sani 6.45 0.97
Dismetabolici 13.94 2.93
Hazard ratio 1.67 2.37
Soggetti sovrappeso Metabolicamente sani 4.50 1.11
Dismetabolici 4.74 0.7
Hazard ratio 0.85 0.57
Soggetti obesi Metabolicamente sani 3.76 1.06
Dismetabolici 4.83 1.29
Hazard ratio 1.09 1.15

* mammella, colon, rene, pancreas, endometrio, esofago

Tra i parametri metabolici che hanno mostrato maggiore impatto sull’aumento del rischio vi sono il colesterolo LDL e la glicemia. Questo studio prospettico suggerisce che i dismetabolismi che si osservano nei soggetti con obesità determinano un aumento del rischio oncologico, in particolare per alcuni tipi di tumore mentre lo status di sovrappeso, in assenza di dismetabolismi, non incrementa il rischio oncologico.

Akinyemiju T. et al. A Prospective Study of Obesity, Metabolic Health, and Cancer Mortality. Obesity (Silver Spring). 2018 Jan;26(1):193-201