Dieta a basso indice glicemico nella sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una delle più frequenti patologie endocrine che colpiscono le donne in età fertile, rappresentando una tra le principali cause di infertilità o ridotta fertilità. La PCOS è caratterizzata da un’insulino-resistenza intrinseca, spesso legata all’eccesso ponderale che si osserva in molte donne affette. Sebbene il rapporto di causa-effetto tra insulino-resistenza ed alterazioni endocrinologiche che portano alla PCOS non sia ancora del tutto chiarito, lo stretto legame tra l’omeostasi energetica e l’assetto ormonale della sfera sessuale femminile è testimoniato dal fatto che la prevalenza di diabete di tipo 2 è 10 volte più alta nelle donne con PCOS rispetto a donne senza PCOS. Dato lo stretto legame tra PCOS ed insulino-resistenza, e dal momento che la correzione di peso è un rimedio efficace per contrastare la PCOS, sembrerebbe intuitivo proporre diete ipocaloriche a basso carico glicemico per il trattamento di donne con PCOS ed eccesso ponderale. Tuttavia non vi sono in letteratura scientifica studi specifici che dimostrino la superiorità di una dieta ipocalorica a basso carico glicemico rispetto ad una dieta ipocalorica convenzionale nel trattamento della PCOS. Su American Journal of Clinical Nutrition i risultati di uno studio pilota che mette a confronto diete a bassi indici glicemici e diete convenzionali nel trattamento della PCOS.

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una delle più frequenti patologie endocrine che colpiscono le donne in età fertile; la diagnosi si basa sulla presenza di anovulazione, su indagini cliniche che rilevano un eccesso di androgeni e sul reperto ecografico di policistosi ovarica. Le manifestazioni cliniche più frequenti sono rappresentate da dismenorrea o amenorrea, irsutismo, acne. La PCOS è una delle principali cause di infertilità o di riduzione della fertilità. Dal punto di vista endocrinologico, le donne affette da PCOS mostrano un’insulino-resistenza intrinseca alla patologia; inoltre, molte donne con PCOS mostrano anche eccesso ponderale che abbassa ulteriormente la sensibilità all’insulina. L’insulino-resistenza si accompagna ad iperinsulinemia compensatoria e tale eccesso di insulina gioca un ruolo importante nelle manifestazioni cliniche della PCOS, tra tutte l’eccesso di androgeni con conseguente anovulazione. Sebbene il rapporto di causa-effetto tra insulino-resistenza ed alterazioni endocrinologiche che portano alla PCOS non sia ancora del tutto chiarito, lo stretto legame tra l’omeostasi energetica e l’assetto ormonale della sfera sessuale femminile è testimoniato dal fatto che la prevalenza di diabete di tipo 2 è 10 volte più alta nelle donne con PCOS rispetto a donne senza PCOS. Donne affette da PCOS mostrano inoltre un rischio cardiovascolare maggiore rispetto al donne della stessa classe di età ma senza PCOS.
Lo studio di ampie casistiche indica che un calo ponderale, anche moderato (fino al 10% del peso iniziale), rappresenta uno dei rimedi maggiormente efficaci per contrastare la PCOS. D’altro canto in soggetti in sovrappeso e con insulino-resistenza ma senza PCOS diete ipocaloriche a basso carico glicemico si sono dimostrate strumenti efficaci per ottenere il calo ponderale ed il miglioramento del profilo di sensibilità all’insulina. Dato lo stretto legame tra PCOS ed insulino-resistenza, e dal momento che la correzione di peso è un rimedio efficace per contrastare la PCOS, sembrerebbe intuitivo proporre diete ipocaloriche a basso carico glicemico a soggetti con PCOS ed eccesso ponderale. Tuttavia non vi sono in letteratura scientifica studi specifici che dimostrino la superiorità di una dieta ipocalorica a basso carico glicemico rispetto ad una dieta ipocalorica convenzionale nel trattamento della PCOS.
Su American Journal of Clinical Nutrition un gruppo di ricercatori australiani riporta i dati di uno studio di comparazione diretta tra due diete identiche per composizione in macronutrienti e fibra ma differenti in tipologia di carboidrati, una a basso indice glicemico (LGI: low glycemic index) e l’altra ad indice glicemico moderato-alto (CHD: conventional healtly diet). I due tipi di dieta sono riportati in tabella 1. Un gruppo di donne con PCOS di età compresa tra 18 e 40 anni, normopeso (BMI ≤ 25), non provenienti da regimi alimentari ipocalorici, non gravide né con gravidanza pianificata e non nutrici sono state randomizzate per ricevere l’uno o l’altro tipo di dieta. Le donne con PCOS già trattate con metformina non sono state escluse dallo studio. Le partecipanti sono state istruite a seguire le diete da un team di nutrizionisti con visite periodiche e controlli ematologici relativi al profilo lipidico, proteina C reattiva, fibrinogeno, inibitore-1 dell’attivatore del plasminogeno PAI-1, testosterone, SHBG (sex hormone-binding globulin), LH ed FSH.
La sensibilità insulinica è stata valutata con test da carico orale di glucosio (2 ore – 75 g di glucosio) e misurata con gli indici di Matsuda e DeFronzo, HOMA I-R ed HOMA %B. Le 96 donne che sono state arruolate per lo studio sono state randomizzate in due gruppi, uno da 50 soggetti (con dieta LGI) e l’altro da 46 soggetti (con dieta CHD); di queste, 21 del primo gruppo e 26 del secondo gruppo hanno abbandonato il programma prima del termine. Le donne che hanno completato lo studio sono state sottoposte alle indagini durante ed al termine del programma. La sensibilità insulinica misurata con l’indice di Matsuda e DeFronzo è risultata significativamente aumentata nel gruppo LGI (2,2 +/- 0,7; P<0,01) rispetto al gruppo CHD (0,7 +/- 0,6; P=0,2). Le differenze non sono risultate invece statisticamente significative studiando la sensibilità insulinica con il modello HOMA; allo stesso modo non si sono osservate differenze significative nelle concentrazioni di fibronogeno, PAI-1, CRP, testosterone, SHBG, LH ed FSH. Una porzione più elevata di donne nel gruppo LGI rispetto al gruppo CHD ha mostrato una regolarizzazione del flusso mestruale rispetto (95% contro 63%, P=0,03).
Questo studio dimostra che, indipendentemente dal grado di calo ponderale, una dieta LGI sembra maggiormente efficace di una dieta CHD nel trattamento delle donne con PCOS, circostanza peraltro attesa sulla base del fatto che la donna con PCOS è intrinsecamente insulino-resistente e che le diete LGI sono risultate in precedenza maggiormente efficaci nel trattamento dell’insulino-resistenza. Da un punto di vista clinico in effetti si è osservato che il 95% delle donne con PCOS e dieta LGI hanno riferito una regolarizzazione dei cicli mestruali contro un 63% di donne con PCOS e CHD.
Lo studio mostra tuttavia alcune limitazioni: innanzitutto il numero di soggetti analizzati non sembra sufficientemente elevato per consentire di trarre delle conclusioni definitive (anche a causa di una percentuale di dropout che sembra significativamente più elevata rispetto all’atteso). Inoltre la tipologia di alimenti ed il relativo calcolo dell’indice glicemico è fortemente legata al territorio nel quale lo studio è stato eseguito.
Lo studio sembra in ogni caso suggerire un valido schema di partenza per ulteriori indagini osservazionali in questa direzione: se confermati tali dati indicherebbero sulla base dell’evidenza l’efficacia di un approccio dietetico ad libitum e basso indice glicemico nel trattamento della PCOS con o senza sovrappeso

Tabella 1

Dieta LGI (1582 Kcal; Carb: 50%; Prot: 23%; Grassi: 27%; Fibra: 34 g; GI: 40%; GL: 74 g)
Colazione: 1 tazza di cereali a basso IG + 200 ml di latte scremato + 1 arancia
Spuntino: 1 mela
Pranzo: 2 fette di pane integrale + 50 g di tonno al naturale + i tazza di insalata di ortaggi + 50 g di avocado
Merenda: 2 fette biscottate a basso IG + 2 cucchiai di hummus (crema di ceci) + 4 fette di pomodoro
Cena: 100 g di maiale magro + 2 tazze di ortaggi misti + 3-4 tazze di Noodles + 1 cucchiaio di olio di oliva + 1 cucchiaio di salsa di soia
Spuntino serale: 150 g di yogurt magro + 1 pera

Dieta CHD (1575 Kcal; Carb: 50%; Prot: 23%; Grassi: 27%; Fibra: 34 g; GI: 59%; GL: 109 g)
Colazione: 1 tazza di cereali ad alta fibra ed alto IG + 200 ml di latte scremato + 1 tazza di melone a dadini
Spuntino: 1 banana
Pranzo: 2 fette di pane integrale + 50 g di tonno al naturale + i tazza di insalata di ortaggi + 50 g di avocado
Merenda: 2 fette biscottate integrali + 2 cucchiai di hummus (crema di ceci) + 4 fette di pomodoro
Cena: 100 g di maiale magro + 2 tazze di ortaggi misti + 3-4 tazze di riso + 1 cucchiaio di olio di oliva + 1 cucchiaio di salsa di soia
Spuntino serale: 150 g di yogurt magro + 1 tazza di anguria a dadini

Bibliografia:
Marsh K.A. Et al Effect of a low glycemic index compared with a conventional healtly diet on polycystic ovary syndrome. Am. J. Clin. Nutr. 92:83-92 (2010)